Poppy robot umanoide per le scuoleIn Europa il primo fondo per investire sui robot
Siano (Etf Securities): fra 10 o 15 anni si farà tutto con le stampanti 3D, i chirurghi opereranno a distanza e restituiranno gli arti a chi li ha persi

Il robot iCub realizzato dall’Istituto Italiano di tecnologia di Genova

La notizia è (in partenza) strettamente economica ma poi si espande a orizzonti infiniti. Lo spunto economico dice che la società di investimenti Etf Securities lancia il primo Etf europeo nel settore dell’automazione e della robotica globale acquistabile in Italia. L’Etf (che è un fondo d’investimento che replica in modo passivo l’indice dei prodotti sottostanti) si chiama Robo-Stox® Global Robotics and Automation Go Ucits Etf (Robo Ln) e adesso è quotato alla Borsa Italiana.

La parte meta-economica della notizia è che con questo strumento si può investire in un settore che promette di rivoluzionare la società globale con una serie di cose che spaziano dalle operazioni chirurgiche a distanza alla produzione (sempre a distanza) con stampanti 3D fino ad azzerare la differenza di costo del lavoro fra i Paesi sviluppati come l’Italia e quelli emergenti. Poi nel paniere di questo Etf compaiono cose già esistenti ma in continuo sviluppo, dai droni ai mezzi di trasporto che (in tutto o in parte) si guidano da soli.

Per fermarsi ancora un momento all’aspetto economico, a creare l’indice globale delle società di settore (replicato dall’Etf) è stata la società Robo-Stox®. «Questa soluzione di investimento – spiega Massimo Siano, responsabile di Etf Securities per l’Italia – offre un portafoglio globale di società quotate nel settore automazione e robotica che operano in segmenti sia consolidati sia emergenti, con la massima diversificazione per Paesi, settori e capitalizzazione di mercato. Rappresenta un modo semplice, liquido ed efficace in termini di costi per sfruttare questa nuova mega-tendenza in rapida evoluzione in settori in forte crescita».

Siano tiene a sottolineare l’aspetto di prospettiva di questa notizia. «Fra 10 o 15 anni – dice – sarà facile stampare in 3D un oggetto con la stessa facilità con cui oggi si stampa un foglio di carta. Forse si costruiranno così persino le case, partendo dal progetto e dai materiali di base. Saranno rivoluzionati anche gli acquisti online. Un chirurgo non dovrà più viaggiare da un continente a un altro per eseguire un’operazione, la farà a distanza con l’ausilio di un robot. E sarà possibile restituire a una persona il braccio ola gamba che ha perso per incidente o malattia».

LUIGI GRASSIA da lastampa.it

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