Organovo Holdings bioprinterCon Idrogel e tessuto umano uniti

Tessuto del fegato «stampato» in 3D
È uno strato di 20 cellule capace di produrre colesterolo e alcuni enzimi: utile per testare i farmaci

MILANO – Un campione di tessuto di fegato umano ottenuto con una stampante 3D. Sembra fantascienza, ma non lo è: il prezioso “quadratino”è stato prodotto dalla Organovo Holdings, una compagnia privata statunitense che da anni lavora per ottenere in laboratorio tessuti vascolari da utilizzare nei trapianti o per testare farmaci per le malattie del fegato e verificarne gli effetti collaterali. La novità è stata presentata alla Experimental Biology Conference di Boston.
VENTI CELLULE – Il tessuto biotech è spesso 500 micron, cioè alcuni millesimi di millimetro corrispondenti a uno strato di 20 cellule, ed è capace di produrre colesterolo e alcuni degli enzimi tipici del fegato. Per il momento l’uso prevalente è per i test sui farmaci, mentre secondo gli autori è presto per pensare alla creazione di interi organi da destinare al trapianto.

COME FUNZIONA – Il principio è simile a quello delle comuni stampanti a getto di inchiostro, ma in questo caso la «stampa» avviene unendo cellule umane e un particolare idrogel che sostiene il futuro tessuto. La bio-stampante 3D è stata sviluppata da Gabor Forgacs, uno dei fondatori di Organovo.

da corriere.it

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