Hanno usato una stampante laser e molto ingegno per dare una risposta ad una malattia ritenuta incurabile , e poi dicono che la stampa 3d serve a stampare solo soldatini e figurine…..

E’ osservando i volti di Kaiba, Garret e Ian che si comprende cosa significa realmente il progresso scientifico. Oggi, grazie alle potenzialità offerte dalle stampanti 3d, la loro vita è salva. Il merito è della trachea artificiale realizzata su misura che permette loro di respirare nuovamente. Una vera e propria rivoluzione -raccontata sulle pagine della rivista Science Translational Medicine- che ha cambiato per sempre la storia di questi tre piccoli e che cambierà quella di tutti i malati di tracheobroncomalacia, una patologia considerata sino ad oggi incurabile. Il merito è degli scienziati del Mott Children’s Hospital di Ann Arbor (Stati Uniti).

Una malattia che colpisce le cartilagini
La tracheobroncomalacia è una malattia rara che colpisce la trachea. Il difetto risiede negli anelli di cartilagine che formano il classico “tubo” che permette il passaggio dell’aria diretta ai polmoni. In chi ne soffre queste strutture collassano e il risultato è una diminuzione -oltre il 50% nei casi più gravi- del diametro della trachea. Di conseguenza respirare diventa quasi impossibile e la persona è costretta a subire una tracheostomia, essere ricoverato per lunghi periodi e utilizzare un ventilatore meccanico.
Un’impalcatura per consentire all’aria di passare
Partendo dall’osservazione del difetto strutturale gli scienziati statunitensi hanno pensato di creare un’impalcatura capace di tenere dilatata la trachea. «Prima di realizzare questa nuova procedura -spiega Glenn Green, l’autore della ricerca- i bambini che abbiamo trattato non avrebbero avuto grandi chances di sopravvivere. Oggi Kaiba, il nostro primo paziente, è un bimbo sano di tre anni. Il dispositivo, impiantato quando il piccolo aveva solo 3 mesi, ha funzionato meglio di quanto sperassimo». Un grande risultato ripetuto anche in Garret e Ian. Il successo è merito della trachea di supporto realizzata grazie all’utilizzo di una stampante in 3d.
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Come cucire un vestito su misura
Il dispositivo è stato creato partendo dai dati provenienti dalle Tac dei piccoli malati. Grazie alle immagini tridimensionali ottenute è stato possibile costrurire su misura il pezzo da inserire intorno alla trachea. Dopo l’operazione di “fissaggio”, che ha consentit di ripristinare il corretto flusso d’aria, per i bambini è stata nuova vita: minor frequenza nell’utilizzo del ventilatore, miglioramento del quadro generale di salute e abbandono dei farmaci sedativi sono solo alcuni degli straordinari risultati ottenuti. Ma c’è di più: il dispositivo è stato in grado di essere riassorbito dal corpo e di adattarsi alla crescita dei piccoli.

Un cambio di prospettiva
«La prima volta che è entrato in ospedale -spiega la mamma di Kaiba- i medici mi hanno detto che non sarebbe mai più uscito. Sapere di essere i primi a tentare questa sperimentazione è stato spaventoso ma non avevamo scelta». Ora sua figlio -così come Garret e Ian- è salvo e le immagini che lo ritraggono a giocare pieno di energie sono il regalo più bello per chi tenacemente ha sviluppato questa rivoluzionaria tecnologia.
daniele banfi da lastampa.it

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