stampa-3d-arteAspettiamo il Big Bang cioè il giorno in cui tutti i media cominceranno a parlare di stampa 3d in maniera massiccia

Il mondo intorno a te comincia a cambiare. E forse anche il suo satellite lunare. Per ora, forse, non te ne accorgerai. Magari durerà a lungo. Poi, un giorno o l’altro di questo 2013, ma magari anche del 2014 e via via dei prossimi anni, realizzerai come e con quale pervasività la stampa 3D sia entrata nella tua vita. Sarà quindi chiaro che non era una cosa per smanettoni in grado di regalarsi qualche custodia per iPhone, dei pupazzetti o il nano da giardino appena clonato da Bre Pettis. Sarà il primo, massiccio effetto collaterale della cosiddetta rivoluzione dei maker, quando gli oggetti di ogni giorno te li farai da solo, con una delle tante macchine già disponibili sul mercato.

La prototipazione rapida tridimensionale, ma soprattutto la sua concretizzazione più o meno casalinga (e dove non è domestica ti riguarderà comunque perché entrerà negli ospedali, nei concessionari, nei laboratori, nei negozi di moda, in quelli di strumenti musicali e quasi in qualsiasi negozio, macellaio e pasticcere compreso) sono sul crinale dell’invasione: molti oggetti e prodotti sono in commercio o sono già stati realizzati e sfruttati, dalla bigiotteria alle protesi passando per le scarpe e gli abiti d’alta moda. Altri ancora, magari perché legati al campo biomedico o dei trasporti, richiederanno un po’ più di tempo, ma i primi esperimenti e prototipi sono già stati testati con successo.

da Wired.it

Lascia un commento