La rigenerazione dei nervi con i supporti in silicone stampati in 3d.
Non è sempre evidente ma la stampa 3D è potente per fare oggetti microscopici ma che hanno utilizzi formidabili.

E questo avviene spesso nelle scoperte mediche , cosa che oltre a migliorare la qualità di vita per molti di noi rappresentano un grande passo in avanti.

Come il caso del supporto dell’impalcatura o della guida che dir si voglia   stampata in 3d che effettivamente funziona e aiuta i nervi a ricrescere  dopo un trauma.

Un gruppo di ricercatori della University of Minnesota, dellaVirginia Tech, dell’Università del Maryland, della Princeton University e della John’s Hopkins University hanno recentemente pubblicato uno studio corredato di  risultati, sul un supporto in silicone stampato in 3d usato nella rigenerazione cellulare.

Oltre a Michael McAlpine, ricercatore principale dello studio, i collaboratori sono Blake N. Johnson, Virginia Tech; Xiaofeng Jia, Università del Maryland e Johns Hopkins University; e Karen Z. Lancaster, Esteban Engel, e Lynn W. Enquist, Princeton University.

Finanziato dal National Institutes of Health, dalla Defense Advanced Research Projects Agency, dal Maryland Stem Cell Research Fund, e dal Grand Challenges Program presso la Princeton University, i ricercatori hanno prodotto qualcosa che potrebbe essere rivoluzionario,  un dispositivo  stampato in 3D che aiuta effettivamente rigenerare sia il senso del tatto che la capacità di muoversi.

La rigenerezione dei nervi è un progetto estremamente ambizioso in termini di innovazione ma si ha raramente successo, in ogni caso  i pazienti sono spesso  rassegnati alla perdita permanente.

I ricercatori hanno però ottenuto risultati insperati su dei topi da laboratorio.

“Questo approccio suggerisce il potenziale della stampa 3D per avanzare nella rigenerazione del tessuto in termini di: (1)  personalizzazione delle geometrie delle impalcature e dei supporti per abbinare anatomie tissutali inerenti; (2) l’integrazione del Biomanufacturing che si avvicina con la modellazione computazionale per la progettazione, l’analisi e l’ottimizzazione; e (3) il potenziamento delle proprietà del dispositivo con funzionalità fisiche e biochimiche controllate spazialmente, tutte abilitate dallo stesso processo di stampa 3D “, hanno dichiarato i ricercatori nel loro articolo,” 3D Printed Anatomical Nerve Regeneration Pathways. ”
Il progetto in laboratorio consiste  in un ‘reverse engineering’ del nervo sciatico di un ratto a cui  è stato innestato un supporto in silicone csulle estremità del nervo tagliato. Incredibilmente dopo dieci dodici settimane il Ratto è tornato a camminare.

“Questo rappresenta un importante prova  per la rigenerazione delle lesioni nervose complesse”, ha detto Michael McAlpine della University of Minnesota dove è professore di ingegneria meccanica. Michael McAlpine è il ricercatore principale dello studio. “Un giorno potremo avere uno scanner   3D e una  stampante 3d   presso l’ospedale per ricreare  i nervi traumatizzati e spezzati.”

Detto Così è tecnico ma è una speranza enorme per chi è costretto in carrozzella e non è più capace di muoversi.

“Il passo successivo sarebbe quello di impiantare questi supporti negli esseri umani piuttosto che nei ratti”, ha detto McAlpine, prevedendo in futuro il concetto di una ‘biblioteca’ per i professionisti medici che potranno utilizzare per la ricerca di nervi precedentemente acquisiti e quindi  poterli stampare in 3d.

E’ una procedura complessa in ogni caso, ma McAlpine mette in evidenza che in precedenza gli scienziati erano  stati in grado di vedere la ricrescita di nervi che erano  semplici perchè lineari,  ora per la prima volta riusciamo a vedere la ricrescita con qualcosa di più complesso come il nervo sciatico-che è a forma di ‘y’ e ‘che comprende filiali,’ sensoriali e motorie, che offrono maggiore sfide da risolvere. Ciò rappresenta una grande speranza, per riuscire a guarire le lesioni traumatiche.

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