ASPECT BIOSYSTEMS LANCIA IL NUOVO PROGRAMMA RX1 BIOPRINTER GRANT

La società canadese di bioprinting 3D Aspect Biosystems ha lanciato un nuovo programma di sovvenzioni in base al quale i candidati selezionati riceveranno le bioprinter RX1 proprietarie dell’azienda.

Lo sviluppatore del Lab-on-a-Printer ™ è specializzato nella formazione di tessuti funzionali sfruttando la potenza della microfluidica. L’obiettivo finale dell’azienda è quello di utilizzare terapie bioprintate per curare disturbi e malattie muscoloscheletriche e metaboliche, con il programma di sovvenzioni che serve ad aumentare l’accessibilità del bioprinting 3D al mondo della ricerca.

Attraverso il programma, due laboratori di ricerca riceveranno ciascuno un bioprinter RX1, uno starter kit e la formazione necessaria dal team Aspect senza spese per un periodo di sei mesi. Le applicazioni per la stampante sono aperte da ora fino al 16 ottobre.

Per essere ammessi al programma, i candidati devono condurre ricerche presso un’università o un istituto di ricerca senza scopo di lucro al momento della domanda. I progetti che coinvolgono sperimentazioni cliniche o sull’uomo non saranno accettati. I criteri di selezione si basano su diversi fattori, a partire dal merito scientifico, in base al quale verrà giudicata la qualità del progetto stesso. Anche un “fattore interessante”, o novità, è altamente raccomandato. Infine, nella selezione dei candidati verrà presa in considerazione anche la fattibilità del progetto.

Secondo Aspect, la tecnologia microfluidica, al suo interno, consente “il passaggio tra diversi tipi di cellule al volo”. La deposizione strato per strato delle fibre viventi generate viene utilizzata per costruire rapidamente e accuratamente tessuti eterogenei.

La ricerca dell’azienda è resa possibile dalla sua bioprinter microfluidica RX1. La macchina è in grado di produrre strutture fisiologiche realistiche come il tessuto umano, produrre medicina rigenerativa e aiutare nelle applicazioni di somministrazione di farmaci.

Ciò che è diverso rispetto ad altre tecnologie di bioprinting è che le testine di stampa microfluidiche non si basano su bioinchiostri predefiniti. Ciò significa che il sistema può “manipolare più materiali di origine da cellule viventi per generare e depositare con precisione un ampio spettro di biomateriali caricati dalle cellule”, afferma Sam Wadsworth, co-fondatore dell’azienda.

Un modo in cui la società ha precedentemente applicato la sua tecnologia è quello di utilizzare tessuti bio-stampati per ricreare un attacco d’asma. Gli ingegneri hanno ottenuto questo risultato attraverso l’uso del 3DBioRing AIRWAY , un tessuto bioprintato che imita fisicamente gli eventi di broncocostrizione acuta osservati durante un attacco d’asma.

Nel gennaio 2020, la società ha anche chiuso un round di finanziamento di serie A da 20 milioni di dollari , consentendole di far avanzare la sua tecnologia nel bioprinting 3D del tessuto umano. L’azienda mira a utilizzare questo capitale per replicare eventualmente da vicino la materia umana naturale su richiesta. Attualmente, Aspect Biosystems sta anche intraprendendo un progetto di sviluppo di farmaci contro il cancro da 2,2 milioni di dollari . Il suo ruolo è creare tessuti bioprintati 3D che verranno poi utilizzati dai ricercatori per valutare l’efficacia dei farmaci antitumorali e prevedere così la risposta del paziente al trattamento del cancro.

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